
La Filiera corta del luppolo
Il programma di promozione
Il progetto di promozione della Filiera corta del luppolo è stato completato in ogni sua parte, realizzando tutte le attività previste e molte altre.
La strategia promozionale messa in opera dal nostro partenariato ha consentito di pubblicizzare, in forma collettiva, il luppolo prodotto a livello locale e da filiera corta dei produttori agricoli associati, attraverso la promozione del marchio Luppolo Made in Italy e del logo ad esso associati, entrambi protetti da registrazione, loghi che identificano appunto i prodotti da filiera corta e locali.
Il programma di attività ha previsto sia la realizzazione di campagne informative, che sono state attuate a livello locale, sia l’organizzazione di eventi e la partecipazione a fiere, manifestazioni ed eventi a livello locale e nel raggio di azione previsto dal bando, ma anche una ricca produzione di materiale promozionale volto a pubblicizzare in forma collettiva i prodotti locali o da filiera corta, con una campagna coordinata di comunicazione on-line e off-line.
La vision della filiera corta, che ha guidato il nostro lavoro, è stata quella di fare del luppolo una nuova eccellenza del Made in Italy.
L'Umbria si è proposta come Regione guida e come modello di filiera per tutto il giovane settore della produzione di luppolo italiano.
Il luppolo della filiera corta è stato promosso come ingrediente di alta qualità nella produzione di birra artigianale e di birra prodotta in Italia con ingredienti da filiera agricola italiana.
Questa visione si è concretizzata in una strategia che è stata sviluppata utilizzando una ricca messe di attività ed eventi.
Le attività e gli eventi attuati nel progetto sono stati promossi tramite molteplici canali di comunicazione e disseminazione, raggiungendo rilevanti risultati di visibilità e condivisione, non solo nei target strategici, ma più in generale nell'opinione pubblica della nostra comunità regionale e a livello nazionale.
Il risultato più rilevante del progetto di promozione è stato di affermare l'Umbria come modello di Filiera corta del luppolo italiano.
Un risultato raggiunto grazie al riconoscimento del valore e della capacità innovativa della filiera umbra da parte degli stakeholders fondamentali del settore birrario, ma anche da parte delle istituzioni nazionali e dei mass-media, sia di quelli specializzati del settore agricolo e e birraio sia nei media generalisti.
La filiera corta del luppolo è ha acquisito una forte visibilità ed è stata promossa nell'opinione pubblica regionale e nelle comunità locali dell'Umbria come un'opportunità di crescita per le aziende agricole e di produzione di valore per tutta la comunità regionale.
Il progetto ha raggiunto significativi risultati di visibilità e di diffusione della comunicazione della filiera, presso un'audience ampia e trasversale, con numeri di contatto molto rilevanti.
Di non minore importanza i risultati raggiunti in termini di posizionamento del prodotto luppolo e della filiera umbra nel mercato delle materie prime per la produzione di birra in Italia.
Tutte le attività sono state svolte in sinergia tra la comunicazione on-line e quella in presenza, coordinando le campagne di promozione e di comunicazione per micro target sui canali social e nel posizionamento digitale, promuovendo la reputazione e i valori specifici del prodotto, oltre che della filiera come player del settore.
Il programma di attività di promozione del luppolo umbro ha visto 24 attività svolte nel perimetro delle attività rendicontabili, ma ha attivato un livello di attenzione che ha portato a promuovere o partecipare la nostra filiera corta a oltre 10 rilevanti iniziative ed eventi del settore birrario.
Il numero di partecipanti alle degustazioni è stato superiore ai 7000.
Il numero di contatti in presenza agli eventi dedicati alla filiera corta, presso gli spazi informativi e nelle attività di presentazione è stato di oltre 200.000 persone.
Il numero di visualizzazioni online, nei social network e tramite i canali di comunicazione online del progetto nonché nei nei siti di informazione, nei canali o siti dedicati o tramite gli influencers, è stato superiore ai 5.000.000 tra contatti, visualizzazioni, insights, repost, condivisioni, acquisizione di followers.
In numero di lettori della carta stampata, nei quotidiani e nelle riviste del settore o generaliste che hanno avuto accesso agli articoli dedicati al progetto è stimabile in circa 800.000 persone.
Il numero di contatti in audience televisiva dei numerosi servizi televisivi, a livello regionale e nazionale, sia nei notiziari locali che nei format di approfondimento, è stimabile in circa 1.000.000 di telespettatori.
Infine l'audience radiofonica del progetto è stata di circa 100.000 radioascoltatori.
Il livello di conoscenza della filiera corta nell'opinione pubblica della nostra Regione è significativamente aumentato, fino a far divenire il luppolo un tema e un progetto con una diffusione virale.
Ma anche a livello nazionale la filiera corta del luppolo umbro ha acquisito un posizionamento ancora più forte e centrale, con significativi feedback in termini di notorietà e reputazione.
Non meno rilevante è stato il risultato di connettere il progetto di filiera corta del luppolo umbro definite alla crescita dell'intero settore birrario verso una nuova identità della birra nel panorama delle produzioni agroalimentari del made in italy.
Anche a livello europeo la filiera corta del luppolo umbro è stata inserita nei tavoli del CopaCogeca e nel confronto con la DigiAgri.
Le istituzioni nazionali hanno dedicato grande attenzione alla filiera corta del luppolo umbro, sia con il MASAF che in sede parlamentare, con incontri istituzionali anche in sede di audizione, così come le altre regioni italiane interessate a conoscere il modello umbro di filiera, che sta letteralmente disegnando e definendo il settore della luppolicoltura come modello di riferimento.
Vanno inoltre citati i risultati in termini di conoscenza e condivisione di altri temi e caratteri del progetto di filiera corta: la sostenibilità economica, sociale e ambientale, la produzione biologica, le connessioni di valore con la promozione del territorio e del turismo birrario.
Infine il progetto di filiera corta del luppolo umbro ha acquisito una forte credibilità nell'ambito della ricerca e nel settore accademico, non solo per le innovazioni tecniche e agronomiche, per la ricerca sulla qualità del prodotto ma anche per la credibilità del progetto economico e produttivo, al punto da essere protagonista di una pubblicazione di prestigio internazionale che è stata presentata nella conferenza “Beerenomics” di Milano, che a giugno 2024 ha riunito le più autorevoli università e centri di studio e di analisi economica e strategica del mondo della birra e della sua filiera a livello europeo e globale.
Un riconoscimento al coraggio innovativo e visionario del nostro progetto di filiera del luppolo italiano, ma anche alla solidità del programma di sviluppo e dell'esperienza imprenditoriale che ne sta nascendo.



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